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CLOONEY FOR PRESIDENT ?

Dopo che ho visto il video dello speech di George Clooney ai Golden Globes, comincio a credere che i rumors a proposito della sua intenzione di candidarsi a qualche carica politica o addirittura alla Presidenza USA non siano cosi’ infondati.

George, da ottimo attore, e’ un grande comunicatore. Conosce i tempi, le pause, e’ spiritoso, sa affascinare la platea con il suo indiscutibile carisma. L’avere in sala la bellissima moglie Amal Alamuddin, gli ha regalato un motivo in piu’ per colpire al cuore il suo adorante pubblico, in questo caso soprattutto femminile.

La dichiarazione d’amore che le ha reso dal palco dei Golden Globes (e non e’ la prima volta che accade) fa sognare qualsiasi donna e fa sperare che il Principe Azzurro esista davvero! “Ti ho aspettata tutta la vita…non potrei essere piu’ orgoglioso di essere tuo marito”. Lei in platea si e’ commossa, noi a casa ci siamo sciolte!

George, ha aspettato tanto a sposarsi, ma ha scelto proprio bene! Avvocato libanese, classe 1978, naturalizzata inglese, specializzata in Diritto Internazionale, Diritto Penale e Diritti Umani, famosa per aver difeso personaggi noti come Julian Assange e Yulia Timoshenko, bella ed elegante come una nuova Jacqueline Kennedy, Amal e’ la carta vincente. Condividono lo stesso interesse per le cause umanitarie, ma non disdegnano i red carpets e le vacanze esotiche e anche questo soddisfa le esigenze di qualsiasi pubblico.

La nascita di un erede potrebbe fare impazzire i media (hanno gia’ dovuto smentire l’arrivo di una cicogna che sembrava certa), cosi’ come e’ successo in occasione del loro fiabesco matrimonio, in una Venezia incantata. Caro George, con la promozione che in questi anni hai fatto del Lago di Como e dell’Italia in generale, avendo scelto il nostro Paese anche per celebrare il tuo matrimonio, io ti farei Ministro per il Turismo a vita e sarebbe finalmente un successo!

Ritornando al suo discorso alla serata dei Golden Globes, dopo aver dichiarato che l’amore a 53 anni gli ha cambiato la vita, aver omaggiato la memoria degli scomparsi Lauren Bacall e Robin Williams, George ha toccato la sfera politica e ha voluto ricordare i tragici fatti di Parigi, dove la gente di tutte le religioni, ha detto, ha reagito trovando il coraggio di marciare non per protesta, ma per dimostrare di non aver paura. Sullo smoking nero, Clooney aveva il pin con la scritta “Je suis Charlie” e con quelle parole ha concluso il suo discorso.

Molto americana la consuetudine di mischiare affetti e famiglia con la politica. Clooney, da eterno scapolo d’oro, su questo argomento, rischiava di avere un punto a suo sfavore. Ed ecco che e’ uscita dal cilindro la moglie perfetta, che piu’ politically correct di cosi’ si muore.

Antipatico pensare che ci sia una strategia a guidare le sue mosse, ma di certo il nostro bel George non ne sta sbagliando una!

A questo punto, what else (come direbbe lui)?

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