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PIETRO MAESTRI

Alla Gianni piacciono gli artisti. Ne sono terribilmente affascinata, da sempre. Forse perche’ anch’io non sono del tutto normale, sono bipolare, ho un disturbo, diciamo cosi’, che se ben curato e’ solo un grande vantaggio, un dono. Il bipolarismo e’ la patologia del genio creativo, non che io mi voglia vantare di essere geniale, ben inteso, ma tant’e’, molti grandi geni ne hanno sofferto, senza ai loro tempi poter essere opportunamente curati. Per cui, tanti, diciamocelo, ne sono morti, o meglio, si sono suicidati. Perche’ il bipolare, quando sta bene, sta benissimo, e’ al massimo dei giri e gira 10 volte una persona normale, per cui e’ obiettivamente straordinario, geniale. Ma quando sta male, vorrebbe scomparire dalla faccia della terra, non alzarsi neanche dal letto, buttarsi dal primo balcone che trova, e questo, negli stadi piu’ acuti della patologia, e’ quel che e’ capitato a molti bipolari famosi: Ernest Hemingway, Herman Hesse, T.S. Eliot, Lord Byron, Vincent Van Gogh, Kurt Cobain, Abraham Lincoln, Winston Churchill, George Frederick Handel, Ludvig Van Beethoven, Jimi Hendrix, Edgar Allan Poe, F. Scott Fitzgerald, Johann Goethe, Lev Tolstoy, Virginia Woolf, Michelangelo, Paul Gaugin, Edward Munch, Antonio Ligabue, F.F. Coppola, e potrei andare avanti per altre 20 righe. Tutti nomi che vi stupirebbero. A me non tanto. Sono confortata dall’essere in quest’ottima compagnia e felice di essere curata dal Dr. Fabio Vercesi, che sa di cosa stiamo parlando e sa come affrontare la questione. Perche’, sia chiaro, noi non siamo ne’ matti, ne’ depressi, siamo altro. Ma di questo ne riparleremo senz’altro piu’ approfonditamente, perche’ ci tengo molto.

Tutta questa premessa per dirvi perche’ mi piacciono gli artisti, perche’ ne abbia tanti tra i miei amici, perche’ io adori il genio di un grande creativo, quale e’ Pietro Maestri.

Saro’ sempre grata alla mia amica Susanna Bonati, tra le altre cose, anche per avermi presentato Pietro, per il quale ho avuto un “coup de foudre” totale, immediato, cerebrale. Il caso vuole che lui conoscesse gia’ mio fratello Andrea, ma io mica lo sapevo! E quando ho detto ad Andrea che avevo conosciuto Pietro, lui mi ha spiegato che grande personaggio fosse, uno dei piu’ grandi pubblicitari dei nostri tempi, ma a livello mondiale (basta contare il numero imbarazzante di premi che ha ricevuto). Sono andata su internet per documentarmi meglio (www.pietromaestri.com) ed e’ stato amore! Fatelo anche voi, perche’ vedere gli spot e le campagne pubblicitarie di Maestri e’ una goduria oltre che un grande divertimento. I suoi clienti sono solo top, inutile che vi faccia qui l’elenco. Vi suggerisco solo di guardare il mio spot preferito, quello della Illy, che a me commuove anche alla ventesima volta che lo vedo. Li’ e’ la poesia piu’ totale, la pelle d’oca, quasi l’estasi, se non vi sembrassi esagerata. Il bello e’ che Pietro passa – da uno spot all’altro – dallo stato celestiale, alla comicita’ e alla risata piu’ fragorosa, cosi’, in un nanosecondo, ed e’ qui la grandezza del creativo, che ha tanto cervello a sua disposizione e tante idee da giocarsi. E sulla C di Cervello e su altre due C, il nostro Pietro ha tutta una sua teoria parecchio interessante, che magari vi esporro’ dettagliatamente in una prossima puntata.

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